DIGIUNO DEGLI OCCHI E DEL CORPO

12 febbraio 1918

 

XIII. 37

2. Mezzi per conservare la Castità

La S. Quaresima è tempo speciale di penitenza e di preghiera, e questi sono pure i mezzi da usare per conservare la bella virtù. Lo disse Gesù, quando disceso dal monte Tabor agli Apostoli che ... disse: hoc genus (daemoníorum) in nullo potest exire nisi oratíone et jejunío, (Marc. IX, 27; Matt. XVII). La parola digiuno qui è presa in generale per ogni mortificazione. Tre sono i nemici della Castítà... (V. La Pred. ai Sem.).

 

 

QUATTRO SORELLE

(Il nostro Ven.mo Padre entra in laboratorio ed in un angolo del tavolo vede un mucchio di cartoline vaglia, che alcune sorelle hanno registrato) Ub! quanti denari!... sfumano che è un gusto. Le missioni non si sostengono da loro: Et omnia addicentur vobís [e tutto il resto vi sarà dato in sovrappiù]. Il Signore sa di che cosa abbiamo bisogno.

 

Adesso ricominceremo la Quaresima con spirito di penitenza. Sì, questo è necessario. Sicuro, sarebbe bene flagellarsi ecc. Ci son tanti modi di far penitenza. Chi non digiuna in un modo, bisogna che digiuni in un altro. Chi si sente bene non posso dispensarla dal digiuno. La Chiesa ha stabilito il digiuno. Certo, lo spirito maligno si caccia via per mezzo dell'orazione e del digiuno.

Digiuno del corpo comprende pure gli occhi, l'immaginazione e lo spirito. Sono quattro i digiuni per vivere bene e conservare la S. Castità.

 

Digiuno del corpo. C'è un santo che non abbia usato di questo mezzo? Per prima cosa in una causa di beatificazione bisogna testificare che sono stati (i santi) mortificati nel corpo. Bisogna questo corpo tenerlo a freno. Castigo il mio corpo per tenerlo schiavo. Questo corpo è un cavallo sbrigliato. Guai a chi non sta attento a castigare il suo corpo. Io, diceva S. Gerolamo, soggiogavo con l'inedia di settimane intere, la carne che ripugna contro lo spirito. Il lavoro è un mezzo per far penitenza... Ah, se avessi da lavorare a giornata!... La caduta della Pentapoli è dovuta all'ozio.

 

Digiuno degli occbi. Questi occhi benedetti! Giobbe aveva fatto un patto con gli occhi di non pensare neppure ad una vergine. Perché con gli occhi? perché gli occhi sono le porte per cui entrano i pensieri. Se non voglio aver pensieri cattivi bisogna che trattenga gli occhi. E voi fate il patto di non pensare neppure ad un uomo. La contessa Radicati di Passerano cieca da vent'anni diceva: Son contenta di non avere la vista, così ho un mezzo di meno d'offendere Dio. - Bisogna guardare con indifferenza. Se non volete vedere cose cattive, imparate a non vedere le cose buone. Sebbene gli occhi vedano qualche cosa, non fissino niente.

Una cosa che vi raccomando è di non baciare tanto. La madre del Sig. Prefetto dice che non l'ha più baciata da quando è stato ordinato sacerdote. Non dico che sia peccato baciare, ma poi vengono delle cose spiacevoli. Credete, più ci teniamo riservate, più ci acquistiamo stima.

 

SR. EMILIA TEMPO

Adesso incominceremo la Quaresima con spirito di penitenza. Questo è necessario; certo che sarebbe bene flagellarsi ecc. ma ci son tanti modi di far penitenza. Chi si sente bene non posso dispensarla dal digiuno, la Chiesa ha stabilito così; e chi non digiuna in un modo, bisogna che digiuni in un altro. Certo lo spirito maligno non si scaccia che per l'orazione e il digiuno.

Il digiuno comprende quello del corpo, degli occhi, dell'immaginazione e dello spirito, ossia della superbia. Essi ci servono a vivere bene e conservare la castità.

 

Digiuno del corpo. C'è un santo che non abbia usato di questo mezzo? Per prima cosa in una causa di beatificazione bisogna testificare che abbia praticato la mortificazione corporale. Bisogna questo corpo tenerlo a freno; è come un cavallo sbrigliato; guai a chi non sta attento a castigarlo. Il lavoro è un mezzo per far penitenza... Su, di buona voglia, non da mulanciun [svogliate].

 

Digiuno degli occhi. Bisogna vedere con indifferenza; se non volete vedere cose cattive, imparate a non vedere le cose buone. Sebbene gli occhi vedano qualche cosa, non fissino niente. Giobbe aveva fatto un patto con i suoi occhi di non pensare nemmeno ad una vergine (e voi ad un uomo). Ma perché con gli occhi? Sì, perché essi son le porte per cui entrano i cattivi pensieri.

Una cosa vi raccomando ed è di non baciar tanto. La madre del Sig. Prefetto dice che non l'ha più baciata da quando è stato ordinato sacerdote. Non dico che sia peccato baciare. ma poi vengono delle cose spiacevoli; più ci teniamo riservate, più ci acquistiamo stima.

 

SR. MARIA DEGLI ANGELI VASSALLO

Nessun santo ha potuto farsi santo senza mortificazione in grado eroico; nel sonno non dormire troppo bene; lavoro: fossimo prese a giornata non si lavorerebbe mica tanto blandamente.

Digiuno degli occhi. Giobbe aveva fatto un patto con gli occhi di non pensare neppure ad una giovane. Non si pensa a quel che non si vede. Andando per Torino se non volete vedere cose cattive imparate a far a meno di vedere cose buone.

Non essere curiose di sapere cosa fanno fuori... non baciare tanto i parenti...

 

 

 

giuseppeallamano.consolata.org