Per ricordare i cent’anni di fondazione dell’istituto dei Missionari della Consolata (1901-2001) si è svolta nel 1999, per la prima volta in Kenya, l’assemblea capitolare alla quale hanno partecipato i delegati provenienti da 21 paesi. Il significato di quella circostanza sta ad indicare il primo arrivo dei missionari in Africa e il ricordo del Padre Fondatore, Beato Giuseppe Allamano. Per onorare la sua memoria è stata avanzata formalmente la richiesta che, nel corso delle celebrazioni centenarie, sia presentata al grande pubblico, insieme alla storia dei cent’anni, anche “una biografia popolare del Fondatore e Padre”.
Molteplici opere, studi storici e monografici sull’opera e l’attività dell’Allamano sono già stati pubblicati a cominciare dalla prima biografia di Lorenzo Sales, Il Canonico Giuseppe Allamano Fondatore dei Missionari e Missionarie della Consolata, 1936, a quella di Igino Tubaldo, Giuseppe Allamano. Il suo tempo - La sua vita - La sua opera, 4 voli., 1982-1986.
Ora le celebrazioni del centenario suggeriscono che si diffonda una biografia divulgativa, accessibile nella forma e nei contenuti. Ciò esige dal suo autore profonda familiarità con il personaggio e il suo contesto, buona conoscenza dei destinatari, linguaggio sciolto e attraente, capacità di cogliere l’intima ricchezza di un’autentica storia umana, che ha tracciato il modello di una vita degna di essere vissuta.
Leggendo con attenzione il manoscritto di p. Giovanni Tebaldi ho avuto la sensazione che l’obiettivo sia stato pienamente raggiunto. Conosciamo di lui lo stile sciolto e avvincente, la facilità di rendere accessibili i temi di difficile comprensione e, soprattutto, la passione che trasfonde in ogni suo scritto. L’Allamano che balza da queste pagine non ha nulla di carismatico o di eroico. È semplicemente una figura di grande equilibrio e di sana onestà, dotata di inesauribile fede in Dio e nell’uomo, un sacerdote della Chiesa torinese che scopre nella missione la suprema realizzazione della chiamata alla santità. «Vi voglio missionari nella testa, nella bocca, nel cuore», diceva ai suoi missionari e missionarie. Egli lo fu per primo.
L’auspicio che formulo oggi è che, attraverso questo profilo biografico, tante persone possano trovare in Giuseppe Allamano quella parte di se stesse che è rimasta nascosta sotto la cenere, e che può trovare il suo pieno appagamento nell’abbraccio con i popoli e con le loro culture.
Piero Trabucco
Padre Generale