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Fare bene il bene

Il professor Domenico Agasso, pubblicando una nuova biografia di don Allamano, conosce bene le fonti, a partire dai due grossi tomi del Tubaldo, e nello stesso tempo sa indagare la fonte segreta dei doni di Dio. In ogni capitolo l’intreccio è costante. Con pennellate essenziali ma sicure, uno stile chiaro ed efficace, inserisce il crescere dell’Allamano nel contesto storico e religioso dei suoi tempi, ricostruendo con rara schiettezza le condizioni di vita del seminario, della Consolata, del Convitto, della diocesi, del mondo piemontese, della stessa Chiesa universale.

Con misura e discrezione fa poi emergere il disegno della qualità spirituale delle virtù coltivate con fedeltà inalterata, di questo prete dotto e schivo, paziente e deciso, preciso e autorevole, obbediente e profetico, ordinato nello studio e nella vita, fisicamente gracile e instancabilmente creativo di opere e di fondazioni. Senza mai muoversi da Torino e rimanendo per anni e anni, più di quaranta, fino alla fine, nel suo primo incarico di rettore della Consolata e del Convitto Ecclesiastico, ricostruisce ampliandolo e abbellendolo il santuario e fonda e governa i Missionari e le Missionarie della Consolata. Con la sua «vocino» sommessa arriva a interpellare tutte le Chiese italiane nei suoi vescovi fino al papa, perché con la sua autorità apostolica proclami il dovere della missione evangelizzatrice per tutte le genti e istituisca una giornata missionaria da celebrarsi ogni anno «con obbligo d’una predicazione intorno al dovere e ai modi di propagare la fede in tutto il mondo»

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GIOVANNI SALDARINI
arcivescovo di Torino

 

giuseppeallamano.consolata.org