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Scritto da Beato Giuseppe
Allamano
23 aprile 1916
P.P. Albertone, quad. VII, 84-85
23 Aprile 1916
Avete fatte tutte le funzioni della Settimana Santa e adesso siamo a Pasqua. Ecco il nostro carnevale! Al carnevale dobbiamo fare penitenza, e invece a Pasqua facciamo
il carnevale. Certamente se non ci fosse quella malinconia della milizia vorremmo fare molto, ma invece... Ci sono i
nostri cari che ci scrivono e sono lettere piene di malinconia, di desiderio di essere qui con noi. Quando eravamo
là!... Io non voglio dare malinconie, non voglio guastare la festa. Adesso avete pregato, e se non viene presto la
pace ne dò la colpa a voialtri. Sapete, nostro Signore che cosa aveva detto ad Abramo? sapete? e se fossero pochi,
solo così e così? Sapete, lo studiate! E che cosa ha risposto? Anche se fossero pochi, ma non si trattava di
tutto il mondo. Comunque in questi giorni voi avete fatto il vostro dovere, avete fatto bene, ho saputo, tutte le
cerimonie e nostro Signore ne terrà conto e se non manderà subito la
pace, almeno diminuirà di qualche giorno, di qualche mese.
Vedete, (ai giovani) c'è qui il vostro compagno che scrive da casa, è un vostro compagno, leggete!
(Una lettera dello st. Palchetto andato a casa per ristabilirsi in salute dopo una malattia). Bella neh? non dimentica
nessuno, bisogna che anche voialtri scriviate così, una bella lettera. E adesso uno di ... (vuol dire, adesso
leggete una lettera di ...) questi qui, che sono dei tre che abbiamo assieme... D. Garrone, Ch. Sciolla e
Bruno.
E così .. vedete; la festa di Pasqua è una festa che fin da ragazzi si godeva, feste che vanno al cuore.
C'è la gazzetta che parla di Pasqua
«La risurrezione»: è bello! Se i professori vi avessero dato questo tema da svolgere, l'avreste
svolto così? Due parole di N. Signore, così e così, e poi? tutt'al più...
Quello che dobbiamo imparare da questa
solennità è che,... le feste di Pasqua, terminano solo la festa,
la domenica ventura Paschalia festa peregimus si dice fino alla Trinità. N.
Signore è risuscitato per non mai più morire. Mors illi ultra non dominabitur. Noi dobbiamo risorgere al
fervore, non solo dal peccato, perché dobbiamo cercare di non morire, ma
dobbiamo risorgere da tutte le miseriucce, non è della morte del peccato che
io parlo. Ma è del fervore: morire allo spirito di fervore. Alle volte non siamo vivi. Che cosa sei?
Siamo lì... siamo tiepidi. Noi in questa festa siamo fervorosi, ma bisogna conservarlo, dopo la
risurrezione, jam non moritur. Ciascuno dica a se stesso: Sono risorto, voglio essere un vero missionario, piccolo, ma
vero. E non voglio più morire, fate questo proposito.
Domani
farete una bella passeggiata a Rivoli. Tutti neh? Non abbiate mai paura di venire troppo fervorosi, io non voglio mai
più morire, neppure alla tiepidezza, alle miserie,... che noia di studiare!...
ecc.! Ma vivo! e risplenderete come nostro Signore.
Adesso il
Signore Prefetto vi dà una piccola... è un rimasuglio di S. Giuseppe. Me le han regalate per S. Giuseppe.
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Creato: Lunedì, 12 Giugno 2006 06:46
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Pubblicato: Domenica, 11 Giugno 2006 23:00